giovedì 11 agosto 2016

Movie of the week #2: The Help

Buongiorno, miei cari amici lettori! Oggi vi propongo il secondo appuntamento con la rubrica Movie of the week a cadenza casuale e parleremo di The Help, un film di Tate Taylor. Passiamo subito alla scheda del film!

                                Anno: 2011
                                Durata: 137 min
                                Genere: Drammatico
                                Paese: USA
                                Distribuzione: Walt Disney Pictures
 


Trama:

Mississippi, anni 60. Skeeter è una ragazza della buona società bianca che rientra a casa, dopo gli anni passati al college, determinata a diventare una scrittrice. Ma è grande la sorpresa nella cerchia delle sue amicizie – e in una cittadina del Mississippi di quel tempo – quando lei decide di cominciare intervistando le donne nere che hanno speso la loro vita lavorando nella servitù delle più importanti famiglie del sud. Aibileen, governante ed amica di Skeeter, è la prima ad iniziare, con il disappunto degli esponenti della comunità nera locale. Skeeter, che vede vacillare le personali amicizie di una vita, ed Aibileen sono però fermamente decise a continuare la loro collaborazione, nonostante tutto.
 

Cast:

Emma Stone è Skeeter Phelan

 

Viola Davis è Aibileen Clark
 
 
Bryce Dallas Howard è Hilly Holbrook
 
 
Octavia Spencer è Minny Jackson
 
 
Jessica Chastain è Celia Foote
 
Un cast prevalentemente femminile perché è proprio tra donne che si svolgono le principali e più significative vicende di questa storia. Si sa che gli anni '60 negli Stati Uniti erano anni di crescita e innovazione per alcuni versi e di degrado e pregiudizi per altri. Sono anni in cui il disprezzo e l'emarginazione nei confronti del popolo di colore raggiungono il loro apice, in cui a stento a tale popolo è permesso di respirare la medesima aria dei bianchi. Ed è proprio Hilly Holbrook ad incarnare a pieno quest'ideologia, è palese in lei il disgusto che prova nei confronti di quella gente e preferirebbe morire piuttosto che far usare il proprio bagno ad una persona di colore. Modi di pensare ed agire che oggigiorno sfiorerebbero il ridicolo, in quel periodo erano all'ordine del giorno, visti come qualcosa di assolutamente lecito da parte dei bianchi. Skeeter Phelan, invece, rappresenta una delle pochissime eccezioni di quel periodo, una delle poche persone che riconoscono il valore di quella gente, gente che lavora con il solo scopo di mantenere la propria famiglia e per riuscire in questo è disposta a rinunciare a crescere i propri figli, per crescere invece quelli dei bianchi. La cosa che mi ha più intenerito di quest'aspetto è stato il fatto che i bambini bianchi, allevati da donne nere, finiscono con l'affezionarsi a queste, a definirle proprie madri, a scapito delle madri naturali che talvolta di loro non si prendono la ben che minima cura. Da notare come nei bambini non c'è neppure un accenno di razzismo, di pregiudizio o diniego, anzi essi si dimostrano i più dolci e affettuosi.
Un personaggio che mi ha invece stupito è stato quello di Celia Foote. Inizialmente l'avrei giudicata civettuola e frivola, ma infine si è rivelata essere la più comprensiva, una fragile donna in cerca, non solo di una domestica, ma ancor più di un'amica. Ed è proprio questo che rappresenta per lei Minny Jackson. Non avete idea delle risate che mi ha fatto fare questa fantastica attrice! Lei è così sfacciata, simpatica ed esilarante al punto che, in contesti come quelli, non puoi non amarla. Grazie alle sue battute riesce a sdrammatizzare, a portare sempre un po' di luce. Ho apprezzato davvero tanto la sua figura all'interno del film. Celia, fin dal principio, non vede Minny come una persona di colore, non fa caso al colore della sua pelle, non pensa minimamente a cosa potrebbe accadere pranzando insieme a lei, stringendole la mano o abbracciandola, lo fa e basta. Perfino la stessa Minny ne rimane stupita ma finiscono con l'affezionarsi l'una all'altra.
Ho sicuramente ammirato la caparbietà della protagonista Skeeter che, incurante della legge, di quello che avrebbero potuto pensare gli altri, dei pericoli a cui sarebbe andata incontro, comincia ad intervistare tantissime donne di colore, prima fra tutte la sua coraggiosa governante Aibileen, e riporta tutte quelle esperienze, quelle vite, quei dolori e quei sacrifici nel suo libro, nel LORO libro. Tutte quelle testimonianze hanno permesso a quelle donne di riscattarsi, di far sapere al mondo che non sono soltanto cameriere, ma ancor prima sono donne, madri e mogli, sono persone.
Un film tratto dal romanzo di Kathryn Stockett e che ha davvero tanto da trasmettere e da insegnare.
 
MERAVIGLIOSO!
 
Avete già visto questo film? O ne avete letto il libro? Cosa ne pensate?
- Ariam.
 


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