lunedì 1 agosto 2016

Recensione: La meccanica del cuore - Mathias Malzieu

Bentornati lettori! Questa sera vi intratterrò con una recensione di un libro che ho letto tempo fa e che ho apprezzato tantissimo. Il volume in questione è La meccanica del cuore di Mathias Malzieu.

 Prezzo: 15.00


                              Editore: Feltrinelli (Universale Economica)
                              Genere: Narrativa
                              Pagine: 160


 Trama:

Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. L’amore, innanzitutto. Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L’impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell’incantevole creatura, in compagnia dell’estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L’amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto. Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, La meccanica del cuore è al tempo stesso una coinvolgente favola e un romanzo di formazione, in cui l’autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un’indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità.

Recensione:

Libro molto particolare e difficile da comprendere fino in fondo. Ho letteralmente adorato lo stile di scrittura dell'autore, fantasioso, fiabesco, dai toni un po' dark e, ancora più, ho amato il suo modo di descrivere le varie fasi dell'innamoramento e i sentimenti che il piccolo Jack prova per la sbadata ballerina di flamenco. Egli esprime tutto ciò che il protagonista percepisce, l'effetto che questo grande sentimento ha per il suo debole orologio/cuore incapace di reggere forti emozioni, con parole ora elementari e divertenti, ora dolci e poetiche. 
 
<< Dai, vieni mio albero in fiore, stasera spegneremo la luce e sui tuoi boccioli poserò gli occhiali. Con la punta dei rami segnerai la volta celeste e scuoterai il tronco invisibile che sostiene la luna. Nuovi sogni cadranno ai nostri piedi come neve tiepida. Pianterai a terra le tue radici a forma di tacchi a spillo, che faranno saldamente presa. Lascia che mi arrampichi sul tuo cuore di bambù, voglio dormire accanto a te. >>

Il passaggio che il piccolo Jack sta vivendo, dall'età infantile a quella adulta, non si percepisce però dall'evoluzione del suo pensiero, perché Malzieu non utilizza un linguaggio che si evolve in virtù della crescita fisica del protagonista. La cosa che più mi ha stranito è stata, infatti, l'esposizione delle idee che Jack, ancora bambino, aveva della piccola Miss Acacia, pensieri e ragionamenti che, a parer mio, sono più adatti ad un uomo adulto piuttosto che ad un bambino di tredici anni. Nonostante questa piccola incongruenza, il lessico che Malzieu predilige rimane parecchio sensibile, tenero ed intenso. E' una fiaba che fa sognare quando tratta l'amore nel suo aspetto più dolce e genuino, e al tempo stesso invoglia a stare con i piedi ben piantati a terra, quando tratta gli aspetti più crudi di questo sentimento, quali la gelosia e il dolore che da esso scaturiscono. 
Non posso negare che la prima cosa di questo libro ad avermi attratto fu la copertina molto in stile Tim Burton, che si piazza al secondo posto della mia classifica delle cover più belle. 



 
Per quanto alle prime pagine si possa pensare di trovarsi dinanzi ad una storia reale, lungo andare si presenteranno al lettore vicende del tutto irreali e fittizie, che celeranno, però, dietro di esse qualcosa di strettamente correlato alla realtà; in questo romanzo non vi è una linea di confine tra reale e surreale, tutto si fonde e diventa un tutt'uno, sta a noi lettori riuscire a distinguere l'uno dall'altro. 
Definirei infine lo stile di Malzieu decisamente atipico, a tratti bizzarro, molto strano ma al tempo stesso molto profondo.
BELLISSIMO!


E voi, avete già letto questo libro o qualche altro volume di Malzieu?
- Ariam.

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