Iniziamo con La Psichiatra di Wulf Dorn.
Trama: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia.
Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine..
Recensione:
Questo è stato il mio primo approccio con quest'autore e l'ho gradito davvero tanto. Ha uno stile di scrittura molto accattivante, che invoglia continuamente a proseguire la lettura, a rimanere attaccati alle pagine. Anche se i personaggi sono ben caratterizzati, l'autore è riuscito a tessere sopra ognuno di essi un alone di mistero che, col proseguire delle indagini, ci porta a sospettare di ognuno di essi. Ho dato quattro stelline a questo libro, piuttosto che cinque, perché nonostante la capacità di Dorn di costruire un romanzo carico di emozioni, tensioni e colpi di scena, non è riuscito a celarmi proprio tutto. Alcune vicende sono state prevedibili ed è come se, sul finale, il romanzo abbia perso un po' del suo fascino. Forse perché mi aspettavo qualcosa di più, non saprei dirvi. Nonostante ciò è stata una bella lettura e sicuramente leggerò altro di questo autore.
Ho letto ben due libri di scrittori italiani, cosa che faccio di rado ma ho intenzione di rimediare. Il primo è Il rumore dei tuoi passi di Valentina D'Urbano.
Ho letto ben due libri di scrittori italiani, cosa che faccio di rado ma ho intenzione di rimediare. Il primo è Il rumore dei tuoi passi di Valentina D'Urbano.
Trama: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi.
Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
Recensione:
A questo libro ho dato tre stelline perché ho pareri contrastanti a riguardo. Mi è piaciuto per alcuni aspetti, mentre l'ho criticato per altri. Ho apprezzato la fluidità dello stile, per nulla astruso o arzigogolato, anzi l'ho trovato scorrevolissimo e coinvolgente e mi ha permesso di terminarlo in appena due giorni o poco più. Un altro punto a favore è la caratterizzazione dei personaggi, ognuno dei quali ha una personalità ben definita, fatta eccezione per Alfredo i cui comportamenti talvolta mi stranivano. A questo si lega il primo punto a sfavore. Avrei voluto maggiore introspezione per quanto riguarda il personaggio di Alfredo, avrei voluto sapere cosa pensava, cosa provava. Ho scoperto a posteriori che l'autrice vi ha dedicato un volume intero, una sorta di spin off e così si spiega la carenza di dettagli.
Cosa mi ha lasciato questo libro? A fine libro le uniche due cose che ho provato sono rabbia e amarezza nei confronti di Alfredo. Mi sentivo un po' come Beatrice, adirata, delusa, ma allo stesso tempo legata a quella storia così come lei lo era ad Alfredo. So che il tema trattato dall'autrice è molto delicato e la psicologia di un personaggio come quest'ultimo è lontana da ogni mia comprensione dal momento che non sono mai stata nella sua situazione e spero di non trovarmici mai. Ho provato rabbia perché nonostante tutto l'aiuto, il tempo e le fatiche dedicatogli, lui non ha combattuto abbastanza per uscirne secondo il mio parere. É vero che sono situazioni che rendono egoisti e tendono ad isolare, ma non sono riuscita ad empatizzare con questo personaggio, mio malgrado. Fatemi sapere se lo avete letto e cosa ne avete pensato voi.
Altro libro che ho letto è Io prima di te di Jojo Moyes.
Trama: A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre.
Recensione:
Sapevo che, a lettura finita, avrei trattenuto a stento le lacrime, difatti il groppo in gola non vuole proprio abbandonarmi.
Detto molto banalmente, questo è uno di quei libri che lasciano il segno, ma non per lo stile di scrittura particolarmente aulico, o per l'originalitá della trama, piuttosto per il suo essere un'esortazione alla vita, pagina per pagina, dalla prima all'ultima. D'altra parte come puó Will Traynor, un uomo il cui unico scopo e desiderio è quello di porre fine alla sua vita, rappresentare un inno alla vita stessa?
Beh, Will è coraggio di buttarsi a capofitto in qualcosa. Will è caparbietà, è la tenacia di prevaricare i giudizi altrui ed essere come meglio si crede. Will è entusiasmo e curiosità per la scoperta, per il piacere di vedere luoghi mai esplorati, di vivere vite mai vissute. Will, è tutto questo. Will è vita nella sua forma più autentica, è vita all'ennesima potenza. Talmente è straripante e ghiotto di vita da non sentirsi più in grado di contenerla e sopportarla tutta così passivamente, senza possibilità alcuna di inseguirla e fronteggiarla. Ed è proprio questo che lui non fa altro che suggerire per l'intera durata del romanzo, bisogna vivere piennamente, smetterla di frignare e lamentarsi delle più futili cose e prendere in mano le redini della propria vita. Probabilmente questo libro non dice nulla che molti altri libri non abbiano già detto, ma ha un modo così dolce e pacato di farti riflettere che tu non puoi fare a meno di perderti tra le sue parole e pensare. Ecco, è uno di quei libri che fanno pensare molto, soprattutto a se stessi e ai diversi modi in cui anche noi, nel nostro piccolo, potremmo dare una svolta alla nostra vita, o semplicemente arricchirla e assaporarla.
BELLISSIMO!
Quarto libro, non in ordine di importanza è quello che ho più amato, Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons.
Trama: Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d'estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta subito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo,Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.
Recensione:
Una volta finito questo libro, sentivo dentro un vuoto incolmabile, come accade ogni volta che si termina un libro che si è tanto apprezzato. Da una parte non vedo l'ora di leggere il seguito, d'altra parte temo possa non essere all'altezza del primo. Questo é uno di quei libri che non possono non segnarti, di quei libri che devono inevitabilmente lasciarti un segno, qualcosa. Ho adorato lo stile scorrevolissimo ma incalzante della Simons e i suoi più intensi stralci in cui si diletta in vera e propria poesia. Quello tra Tatiana e Alexander è l'amore che vorremmo tutti avere e provare un giorno, è l'Amore con la A maiuscola, l'amore che logora, che annichilisce, che divora, ma al tempo stesso l'amore che riempie, infonde coraggio, l'amore che ti salva.
Non posso fare altro che esortarvi a leggerlo!
Spoiler:
Paullina Simons dà un'ampia dimostrazione di quello che è l'amore, ovvero il saper lasciare andare. Questa è, per me, la più alta dimostrazione di amore, ed è quello che fa Alexander alla fine del romanzo, lascia andare il grande amore della sua vita per salvarle la vita, è disposto a dirle addio per sempre, ad allontanarla da sé, pur sapendo di non riuscire ad andare avanti senza di lei, pur sapendo che non c'è vita per lui, senza di lei. Tutto per saperla salva, altrove. Se non è amore questo, ditemi voi cos'è.
Non posso fare altro che esortarvi a leggerlo!
Spoiler:
Paullina Simons dà un'ampia dimostrazione di quello che è l'amore, ovvero il saper lasciare andare. Questa è, per me, la più alta dimostrazione di amore, ed è quello che fa Alexander alla fine del romanzo, lascia andare il grande amore della sua vita per salvarle la vita, è disposto a dirle addio per sempre, ad allontanarla da sé, pur sapendo di non riuscire ad andare avanti senza di lei, pur sapendo che non c'è vita per lui, senza di lei. Tutto per saperla salva, altrove. Se non è amore questo, ditemi voi cos'è.
MERAVIGLIOSO!
Quinto libro: Misery di Stephen King.
Trama: Dopo un violento incidente automobilistico nei pressi di Silver Creek in Colorado, lo scrittore Paul Sheldon si risveglia gravemente ferito in un letto a casa di Annie Wilkes, un’ex infermiera. Impossibilitato a muoversi a causa delle gambe rotte e dei dolori terribili, Paul accetta passivamente le amorevoli cure di Annie. Mentre le settimane passano e la salute migliora, Paul ed Annie cominciano a parlare e a conoscersi. In realtà Annie conosce già molto bene Paul: lui è la magica mano dietro alle bellissime storie di Misery Chastain, la sua beniamina, e lei…beh, lei è la sua fan numero uno. Una fan che non può accettare il finale del suo ultimo libro, dove Misery, la sua Misery!, perde la vita. Paul scoprirà che Annie nasconde una mente incredibilmente turbata da psicosi e manie depressive e si ritroverà ad essere il prigioniero inerme e impotente di una donna gravemente malata e destinata a scivolare sempre di più verso l’oblio. Utilizzando ogni tipo di tortura e di sevizia, Annie costringerà Paul a scrivere un nuovo romanzo per far risucitare la sua Misery, perché Misery non deve morire…
Recensione:
Anche questo è stato un primo approccio con l'autore. É stata una piacevolissima lettura anche se talvolta ridondante e ripetitiva. Nonostante ciò King riesce a farti stare col fiato sospeso e a coinvolgerti al punto che vorresti urlare contro i personaggi e suggerire loro cosa fare. Sicuramente leggerò altro di questo autore, mi intriga molto Mucchi d'ossa. Voi cosa mi consigliate?
NON MALE!
Continuiamo con L'ultimo treno per Istanbul di Ayse Kulin.
Anche lo stile della Kulin, come quello della Simons, mi ha catturata. Ho adorato la sua capacità di tenermi attaccata alle pagine con la sua prosa incalzante e coinvolgente, al punto da invogliarmi a portare il libro con me ovunque andassi. La Kulin, attraverso il suo modo di scrivere, ti permette di innamorarti, gioire e soffrire insieme ai personaggi, costringendoti così ad affezionarti ad ognuno di essi. Più di una volta mi sono vista coinvolta emotivamente, molte volte mi sono ritrovata col fiato sospeso, altre con la pelle d'oca. Romanzo consigliatissimo!
Trama: Selva è la figlia dell’ultimo pascià ottomano della Turchia e può avere qualunque uomo desideri. Eppure ha occhi solo per Rafael Alfandari, un ragazzo ebreo, figlio del medico di corte. Nonostante l’opposizione delle loro famiglie, che non vedono di buon occhio l’unione tra due mondi così diversi, i giovani amanti si sposano di nascosto e scappano a Parigi per farsi una nuova vita. Ma quando i nazisti occupano la Francia, la coppia in esilio imparerà sulla propria pelle che niente – né la guerra, né la politica, né la religione – può spezzare gli antichi legami di sangue. Grazie all’aiuto dei coraggiosi diplomatici turchi, infatti, organizzeranno un piano per mettere in salvo i membri della famiglia Alfandari e molti altri ebrei. Insieme, saranno costretti ad attraversare un continente in guerra, a entrare in territorio nemico e rischiare tutto nel disperato tentativo di ritrovare la libertà. Da Ankara a Parigi, dal Cairo a Berlino, L’ultimo treno per Istanbul racconta una appassionante storia d’amore e avventura, scritta da una delle autrici più famose della Turchia.
Recensione:
BELLISSIMO!
Ultimo ma non per importanza, Novecento di Baricco.
Trama: Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.
Recensione:
Terzo volume di Baricco che leggo e me ne innamoro sempre di più. Di questo monologo ho visto prima la trasposizione cinematografica senza sapere che era tratta da un libro, mi è piaciuta talmente tanto da spingermi a prendere questo volumetto. Sono appena una sessantina di pagine o poco più ma nella sua sinteticità questo monologo è molto profondo e intenso. Ogni volta che leggo qualcosa di Baricco non posso fare a meno di prendere in mano una matita e sottolineare. Adoro!
Terminano qui le mie ultime letture. Commentate pure per dirmi cosa pensate di questi libri e quali sono i libri più belli che avete letto dall'inizio dell'anno ad adesso. Sarò stracuriosa di leggervi! Un bacio.
- Ariam.
BELLISSIMO!
Terminano qui le mie ultime letture. Commentate pure per dirmi cosa pensate di questi libri e quali sono i libri più belli che avete letto dall'inizio dell'anno ad adesso. Sarò stracuriosa di leggervi! Un bacio.
- Ariam.
Ciao Mari!!
RispondiEliminaHo visto che stai leggendo "Che tu sia per me il coltello"! non vedo l'ora di leggere la recensione, perché è un libro che vorrei leggere!
Di questi libri nel post invece, non ne ho letto nessuno...ma vorrei leggere Io prima di te. Sono d'accordo con le tue parole, almeno per quel che so dopo aver visto il film!
un bacio <3
Ciao Marti! Purtroppo a causa dell'università con i libri sto andando un po' a rilento ma spero di recuperare un po' durante le vacanze Pasquali e terminare Che tu sia per me il coltello, così posso parlarvene. Per adesso mi sta piacendo molto. Un bacio. :*
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