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sabato 16 settembre 2017

Recensione: Chiaro di Venere - Claudio Demurtas

Buongiorno e buon sabato a tutti! Oggi voglio farvi la recensione dell'ultimo libro che ho letto e che mi è stato gentilmente inviato in versione digitale dall'agenzia di comunicazione Giro di Parole. Il romanzo in questione è Chiaro di Venere di Claudio Demurtas.

 Prezzo: 15.00
                                           Edizione: EventualMente
                                           Genere: Fiction
                                           Pagine: 192

 Sinossi:

DALL'ATROCE MASSACRO NELLA PIANA DELLE GIARE IN VIETNAM NEL 1963, ALLA DRAMMATICA FINE DI SALVADOR ALLENDE DIECI ANNI PIU' TARDI A OPERA DI PINOCHET, SI DIPANA IL FILO DELLA STORIA DI FEDERICO, UNA MATRICOLA UNIVERSITARIA DI NOME E DI FATICHE, SULLO SFONDO DEL SUO AMORE TORMENTATO PER LUISELLA, CONFESSA TUTTE LE SUE DÉFAILLANCES SENTIMENTALI, POLITICHE, SOCIALI E RELIGIOSE, AMBIENTATE IN UNA SARDEGNA ONIRICA, MA NON PER QUESTO MENO VERA, CHE CELA SOTTO NOMI DI FANTASIA PAESAGGI DI CAGLIARI, CARBONIA, ILBONO E DELLA MITICA ARBATAX DALLE ROCCE ROSSE. E QUESTA MATRICOLA, DISARMANTE E DISARMATA, CUI NON BASTA IL PAPIRO PER AFFRANCARSI DAI LUOGHI COMUNI MISERELLI FRUTTO PER LO PIU DI PERTINACE MANCANZA D'INFORMAZIONI E DI LETTURE ALL'INIZIO DELL'ANABASI LA SUA VISIONE DEL MONDO E DELLE COSE ERA QUASI TUTTA CONTENUTA NELLE CRONACHE DI CALCIO DEL "CORRIERE DELLO SPORT" - CAPACE PERO' DI CRITICA E DI AUTOCRITICA, RIUSCIRA' SPANDENDO SUDORE E SOFFERENZA A TROVARE SE STESSO, IL MONDO E GLI ALTRI E LA VITA E L'AMORE ATTRAVERSO VICENDE VELATE, A VOLTE, DA SEMPLICE IRONIA, A VOLTE DA UMORISMO O SBERLEFFO AMARO TOUT COURT, O CAMUFFATO TALORA DA ANGOSCIA ESISTENZIALE VERA E PROPRIA E MASCHERA TRAGICA.

Recensione:

Primo punto a favore per quanto riguarda questo romanzo è sicuramente lo stile di scrittura che rispecchia a pieno i miei gusti. Quella di Demurtas è una penna elegante, delicata, minuziosa, scorrevole ma non per questo frivola.
Sapete già che non amo dilungarmi troppo con le recensioni, essendo io stessa ammiratrice delle opinioni brevi, concise, che riescono a dire tutto senza ricorrere a fiumi di parole, dunque di cosa parla, sostanzialmente, questo libro? Di un ragazzo, Federico, e della sua continua e incessante ricerca di se stesso, di ciò che realmente vuole dalla vita e di quello che vorrebbe fosse il suo ruolo nel mondo. Crescendo, Federico matura in sé l'ideale del bene comune, dell'aiuto reciproco e del sostegno dei più deboli e degli oppressi della società, non a caso varie vicissitudini lo condurranno ad un avvicinamento progressivo al partito comunista, col quale mai prima di allora avrebbe pensato di condividere principi e obbiettivi. Le vicende personali del protagonista andranno ad intrecciarsi, così, a fatti storici realmente accaduti e che negli anni '60 crearono scompiglio all'interno dell'ordine pubblico, fatti che condizioneranno la sua ideologia, il suo modo di vedere la vita, l'amore. Quest'ultimo è un altro tasto dolente per il nostro Federico, perennemente combattuto tra i suoi sentimenti nei confronti di Luisella e quelli rivolti, invece, al suo impegno civico e sociale che sembrano assorbire tutte le sue energie e non lasciare spazio a quella che potrebbe essere l'idea di famiglia, di cui il Nostro sembra costantemente sentire un'implicita esigenza.
Questo è un romanzo che sembra talvolta semplice, talvolta complesso, un romanzo in cui non sempre riuscirete ad immedesimarvi nel protagonista o a comprenderne le scelte o le attitudini, ma non per questo smetterete di leggerne con curiosità e interesse fino alla fine.

NON MALE!

- Ariam.

martedì 5 settembre 2017

Recensione: Guida galattica per gli autostoppisti, vol 1. - Douglas Adams

 
Salve, lettori e lettrici! Come state? Oggi volevo farvi la recensione di un libro che ho letto di recente, ovvero il primo volume del ciclo di Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams.
 
 Prezzo: 10.20
                                          Edizione: Mondadori 3° edizione
                                          Genere: Distopico/Fantascientifico
                                          Pagine: 238
 
Quarta di copertina: Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione...

Recensione: 

Sentivo parlare in lungo e in largo di questo libro, ma soltanto dopo diversi mesi dall'acquisto del volume che comprende il ciclo completo, mi decisi a cominciarne la lettura. Come avranno fatto tanti altri prima di me, anch'io mi sento di definire questo primo libro della serie GENIALE. Adams riesce, con ironia, esuberanza, stravaganza e bizzarria, a "denunciare", o criticare implicitamente, tanti dei più tipici atteggiamenti, comportamenti e modi di pensare tipicamente umani.
La cosa bella di questo romanzo è il suo essere solo apparentemente qualcosa di sconclusionato, banale e scialbo; in realtà è proprio quando cominci a pensare che possa anche solo lontanamente essere qualcosa di mediocre e insignificante che Adams ti stupisce con qualche implicita verità, una singola frase che ti porta a riflettere, a pensare "Accidenti, ha proprio ragione. E' proprio così.". Sono di quei passaggi pungenti, che colpiscono e svegliano più di quanto potesse fare uno schiaffo dritto sul volto.
 
" Una delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli umani era che avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali 'Che bella giornata!' o 'Come sei alto!' oppure 'Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male?'. In un primo tempo Ford si era fatto una sua teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva pensato che le bocche degli esseri umani dovessero continuamente esercitarsi per evitare di rimanere inceppate. Dopo aver osservato e riflettuto alcuni mesi, Ford aveva abbandonato questa teoria per un'altra. Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il rischio di cominciare a far lavorare il cervello. "
 
Lo stile proposto da Adams è quanto più può esservi di accattivante e scorrevole, senza alcunché di pesante, complicato o arzigogolato. Il libro si fa leggere con estrema semplicità e scioltezza. Mi sento dunque di consigliarlo a tutti, indistintamente.
 
 
NON MALE!



- Ariam.

sabato 8 luglio 2017

Wrap up: Letture Aprile - Giugno

WRAP UP

Buongiorno, lettori, e bentornati sul blog. Oggi vorrei aggiornarvi sulle ultime, seppur parecchio scarse, letture. Essendo stata molto impegnata con lo studio, ho letto veramente poco ma avevo comunque voglia di scrivervi, perciò eccomi qua.
Mi aiuterò con Goodreads perché tra una lettura e l'altra è passato talmente tanto tempo da non ricordarmi più cosa ho letto prima e cosa dopo. Ma partiamo subito!

La prima delle mie ultime letture è Veronika decide di morire di Paulo Coelho.

Per questo libro nutrivo grandi aspettative, aspettative che sono state superate. Diverse amiche mi avevano parlato molto bene dello stile di scrittura di Coelho e di questo volume in particolare. Devo ammettere che è stata una lettura molto profonda e significativa; quella di Coelho è una grande riflessione sulla morte, ma soprattutto sulla vita, sul modo in cui ci approcciamo ad essa e sull'influenza che le nostre azioni possono avere nelle vite altrui. Anche questo, secondo me, rientra tra i libri che vanno letti almeno una volta nella vita, e non sarà l'unico di questa lista.
 
 
Continuiamo con Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald.
 
Gran bel capolavoro, l'ho amato e mi ha lasciato davvero tanto. E' uno di quei libri in cui si colgono tante di quelle analogie da non poter evitare di soffermarsi nel bel mezzo della lettura e riflettere. Ho apprezzato tanto il modo in cui scrive Fitzgerald e presto vorrei leggere altro di suo. La caratterizzazione dei personaggi, la psicologia di ognuno di essi mi ha colpito parecchio, in particolar modo ho amato Gatsby, l'aura di mistero che gli ruota intorno, il suo modo di vedere le cose, i sentimenti che prova per Daisy. Insomma, dovete leggere questo libro, se non lo avete ancora fatto!
 
 
 
Il terzo libro che lessi, lo lessi in spagnolo per un esame. Si chiama Historia de una maestra di Josefina Aldecoa.
Questo libro è stata una piacevole sorpresa, nutrivo bassissime aspettative, pensando di dovermi sorbire una di quelle letture noiose e pesanti. E' stato proprio l'opposto, racconta la storia di una maestra vissuta nei primi anni trenta, quindi nel bel mezzo della Guerra Civile Spagnola. Lo spagnolo è molto semplice e quindi accessibile anche per chi ha un livello medio-basso.
 
 
 
Quarto volume letto in questo periodo, L'estate dei segreti perduti di Emily Lockhart.
 
Questo libro mi ha deluso, se devo essere sincera. La storia è parecchio banale, così come lo stile di scrittura e la caratterizzazione dei personaggi. Mio malgrado, devo dire che non mi ha lasciato nulla, non una morale, non un qualcosa su cui pensare, riflettere, proprio il nulla, se non il continuo ripetersi di un verbo che evidentemente la traduttrice adora, ovvero "profusione". Un libro, per poter essere definito tale, a parer mio, deve trasmettere qualcosa, che sia una sensazione, un'emozione, uno spunto di riflessione, e per quanto mi riguarda nulla di tutto questo è avvenuto leggendo questo volume.
 
 
 
Ultimo volume di quest'aggiornamento è Ogni giorno di David Levithan.
 
Al contrario del precedente, questo libro mi è piaciuto tantissimo. Parla di argomenti e affronta temi tra i più disparati, costringendoci a riflettere su ogni pagina. Il fatto che il protagonista sia una sorta di "spirito" che ogni giorno cambia corpo, trovandosi di volta in volta ad affrontare una realtà, una vita diversa, può farvi intuire quanto l'autore sia stato capace nel districarsi tra questi personaggi molto diversi tra loro; si passa da un uomo a una donna, dalla vita di un omosessuale a quella di una ragazza bulimica, fino a capitare addirittura nel corpo della ragazza di cui si è innamorato. Dovrebbe esistere, o comunque è in programma, un seguito e non vedo l'ora di sapere cosa accadrà. Anche di Levithan vorrei poter leggere altro al più presto.
 
 




 Termina qui il wrap up delle mie ultime letture, fatemi sapere cosa pensate voi di questi libri e se condividete o meno la mia opinione. Buon fine settimana a tutti!
- Ariam.


lunedì 10 aprile 2017

Recensione: Shadowhunters. Le cronache dell'Accademia - Cassandra Clare, Sarah Rees Brennan, Robin Wasserman e Maureen Johnson

Ciao a tutti e rieccoci qui sul blog! Finalmente torno per recensirvi un libro che ho amato tantissimo, come tutti gli altri della stessa autrice principale, ovvero Le Cronache dell'Accademia di Cassandra Clare, Sarah Rees Brennan, Robin Wasserman e Maureen Johnson. Analizziamone prima l'edizione.

 Prezzo: 19,90
                                            Editore: Mondadori (Collana Chrysalide)
                                            Genere: UrbanFantasy
                                            Pagine: 643

Trama:


Dopo quanto è accaduto nella Città del fuoco celeste, Simon Lewis - che è stato prima umano e poi vampiro - ha perso tutti i suoi ricordi e non sa più chi è veramente. Sa per certo di essere amico di Clary e anche di aver convinto la bellissima Isabelle Lightwood a uscire con lui, ma non ha memoria di come ci sia riuscito. E quando si rende conto che le due ragazze, ma non solo loro, iniziano ad aspettarsi da lui che si comporti come farebbe il ragazzo che conoscevano tanto bene, la situazione diventa insostenibile. Decide perciò di entrare nell'Accademia degli Shadowhunters e iniziare l'apprendistato per diventare un cacciatore di demoni. Forse, spera Simon, in questo modo riuscirà a ritrovare se stesso, qualunque cosa questo significhi. Le cronache dell'Accademia Shadowhunters raccoglie per la prima volta in un solo volume tutte le tappe dell'impegnativo apprendistato da Shadowhunter di uno dei personaggi più amati di "The Mortal Instruments". I dieci racconti, scaturiti dalla penna di Cassandra Clare, Sarah Rees Brennan, Maureen Johnson e Robin Wasserman, pubblicati originariamente in e-book, sono arricchiti dalle illustrazioni di Cassandra Jean.

Recensione:

Dopo aver amato ogni libro della Clare incentrato sugli Shadowhunters, fatta eccezione per la serie su Magnus Bane e La signora della mezzanotte che non ho ancora letto, è difficile non avere altissime aspettative quando ci si approccia ad un suo nuovo scritto. Ma la capacità della Clare sta nel saperti stupire volta per volta, nel saper carpire quella piccola parte di cuore che pensavi potesse ormai essere irraggiungibile. Se qualcuno dovesse chiedermi che tipo di scrittrice vorrei un giorno essere, sicuramente citerei proprio lei, insieme alla Rowling. Quando pensi che ormai tutto ciò che c'era da raccontare è stato raccontato, che tutto ciò che doveva accadere è accaduto, lei torna con una vagonata di sorprese, artifici, emozioni e tante di quelle situazioni inattese che reputi impossibile possano uscire tutti dalla mente di una singola persona. Ma lei, con l'aiuto chiaramente di altri scrittori altrettanto validi, riesce sempre a dare di più, a trasmetterti nuove sensazioni, dandoti delucidazioni su determinate vicende passate che, anche se apparentemente remote e non inerenti al presente, sono cruciali. Proprio attraverso aneddoti del passato, la Clare ci permette di immergerci pienamente nelle vicende del presente, per valutarle da ogni punto di vista e da ogni prospettiva, per coglierne il reale significato. In questa serie di racconti vediamo alternarsi alla vita di Simon, ormai studente all'Accademia, episodi di altri personaggi vissuti in epoche diverse dalla sua, che ci accompagnano in questo percorso per carpire dettagli e frammenti apparentemente sconnessi, separati gli uni dagli altri ma legati da un unico filo conduttore. Lo stesso Simon, in base a tutti i fatti di cui viene a conoscenza di volta in volta, dovrà trarvi insegnamento e capire come è meglio agire. Dovrà inoltre far fronte ai suoi ricordi perduti e alle persone care che, come Isabelle e Clary, temono possa non tornare ad essere il Simon di una volta. E' proprio su questo che verte l'intero ciclo di racconti, sul percorso che porterà Simon alla riscoperta di se stesso, un se stesso che non riconosce e nel quale a stento riesce ad identificarsi, ma che continua a rappresentare una parte di sé, la parte che tutti sperano di rivedere. Non posso dirvi se riuscirà mai a ritrovare se stesso ma posso dirvi che imparerà a ricostruire se stesso, pezzo dopo pezzo, imparerà che anche se non riesce a ricordarli, quei momenti passati lo hanno reso quello che è, che talvolta bisogna ignorare il passato per far valere la persona che si è adesso. Simon riesce a riavvicinare le persone che crede ormai lontane e perdute e a conquistarne altre, che avranno nella sua vita un'importanza altrettanto preponderante. Non nego che mi aspettavo un finale un po' diverso, meno devastante, ma non impauritevi, tutto accade perché deve accadere, non tutto va come ci eravamo aspettati, purtroppo o per fortuna.
Mi sono già dilungata abbastanza ma avrei ancora tanto da dirvi perché sono tante le emozioni e gli spunti di riflessione che la Clare ogni volta riesce a trasmettermi. Non avete idea di quanto ho gioito per Magnus e Alec, avevo gli occhi a cuoricino mentre leggevo! Adoro tutto di questo libro, così come per gli altri e in sostanza, no, non cambierei proprio nulla. Passò più di un anno da quando ebbi terminato The Mortal Instruments e rimmergermi nel mondo degli Shadowhunters è stato meraviglioso, come tornare a casa, sensazione che solo Harry Potter fino a questo momento era stato in grado di darmi.
Mi raccomando, leggetelo solo se avete già terminato Città del Fuoco Celeste. Molti lo hanno ritenuto inferiore ai volumi della serie, per me invece è stato uno dei più belli. Spero che esca presto il seguito de La Signora della Mezzanotte, così posso accingermi anche alla lettura di questi. Non vedo l'ora!
MERAVIGLISO!
- Ariam.


mercoledì 8 marzo 2017

WrapUp delle ultime letture - MiniRecensioni

Salve a tutti, rieccomi sul blog! Voglio dedicare questo post al wrap up di quelle che sono state le mie letture da Dicembre fino ad ora. Non sono state molte, ma comunque tutte gradite.
Iniziamo con La Psichiatra di Wulf Dorn.

Trama: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia.
Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine..

Recensione:

Questo è stato il mio primo approccio con quest'autore e l'ho gradito davvero tanto. Ha uno stile di scrittura molto accattivante, che invoglia continuamente a proseguire la lettura, a rimanere attaccati alle pagine. Anche se i personaggi sono ben caratterizzati, l'autore è riuscito a tessere sopra ognuno di essi un alone di mistero che, col proseguire delle indagini, ci porta a sospettare di ognuno di essi. Ho dato quattro stelline a questo libro, piuttosto che cinque, perché nonostante la capacità di Dorn di costruire un romanzo carico di emozioni, tensioni e colpi di scena, non è riuscito a celarmi proprio tutto. Alcune vicende sono state prevedibili ed è come se, sul finale, il romanzo abbia perso un po' del suo fascino. Forse perché mi aspettavo qualcosa di più, non saprei dirvi. Nonostante ciò è stata una bella lettura e sicuramente leggerò altro di questo autore.
NON MALE! 

Ho letto ben due libri di scrittori italiani, cosa che faccio di rado ma ho intenzione di rimediare. Il primo è Il rumore dei tuoi passi di Valentina D'Urbano.


Trama: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi.
Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.

Recensione:

A questo libro ho dato tre stelline perché ho pareri contrastanti a riguardo. Mi è piaciuto per alcuni aspetti, mentre l'ho criticato per altri. Ho apprezzato la fluidità dello stile, per nulla astruso o arzigogolato, anzi l'ho trovato scorrevolissimo e coinvolgente e mi ha permesso di terminarlo in appena due giorni o poco più. Un altro punto a favore è la caratterizzazione dei personaggi, ognuno dei quali ha una personalità ben definita, fatta eccezione per Alfredo i cui comportamenti talvolta mi stranivano. A questo si lega il primo punto a sfavore. Avrei voluto maggiore introspezione per quanto riguarda il personaggio di Alfredo, avrei voluto sapere cosa pensava, cosa provava. Ho scoperto a posteriori che l'autrice vi ha dedicato un volume intero, una sorta di spin off e così si spiega la carenza di dettagli. 
Cosa mi ha lasciato questo libro? A fine libro le uniche due cose che ho provato sono rabbia e amarezza nei confronti di Alfredo. Mi sentivo un po' come Beatrice, adirata, delusa, ma allo stesso tempo legata a quella storia così come lei lo era ad Alfredo. So che il tema trattato dall'autrice è molto delicato e la psicologia di un personaggio come quest'ultimo è lontana da ogni mia comprensione dal momento che non sono mai stata nella sua situazione e spero di non trovarmici mai. Ho provato rabbia perché nonostante tutto l'aiuto, il tempo e le fatiche dedicatogli, lui non ha combattuto abbastanza per uscirne secondo il mio parere. É vero che sono situazioni che rendono egoisti e tendono ad isolare, ma non sono riuscita ad empatizzare con questo personaggio, mio malgrado. Fatemi sapere se lo avete letto e cosa ne avete pensato voi.
NON MALE! 

Altro libro che ho letto è Io prima di te di Jojo Moyes.
Trama: A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre.

Recensione:

Sapevo che, a lettura finita, avrei trattenuto a stento le lacrime, difatti il groppo in gola non vuole proprio abbandonarmi. 
Detto molto banalmente, questo è uno di quei libri che lasciano il segno, ma non per lo stile di scrittura particolarmente aulico, o per l'originalitá della trama, piuttosto per il suo essere un'esortazione alla vita, pagina per pagina, dalla prima all'ultima. D'altra parte come puó Will Traynor, un uomo il cui unico scopo e desiderio è quello di porre fine alla sua vita, rappresentare un inno alla vita stessa?
Beh, Will è coraggio di buttarsi a capofitto in qualcosa. Will è caparbietà, è la tenacia di prevaricare i giudizi altrui ed essere come meglio si crede. Will è entusiasmo e curiosità per la scoperta, per il piacere di vedere luoghi mai esplorati, di vivere vite mai vissute. Will, è tutto questo. Will è vita nella sua forma più autentica, è vita all'ennesima potenza. Talmente è straripante e ghiotto di vita da non sentirsi più in grado di contenerla e sopportarla tutta così passivamente, senza possibilità alcuna di inseguirla e fronteggiarla. Ed è proprio questo che lui non fa altro che suggerire per l'intera durata del romanzo, bisogna vivere piennamente, smetterla di frignare e lamentarsi delle più futili cose e prendere in mano le redini della propria vita. Probabilmente questo libro non dice nulla che molti altri libri non abbiano già detto, ma ha un modo così dolce e pacato di farti riflettere che tu non puoi fare a meno di perderti tra le sue parole e pensare. Ecco, è uno di quei libri che fanno pensare molto, soprattutto a se stessi e ai diversi modi in cui anche noi, nel nostro piccolo, potremmo dare una svolta alla nostra vita, o semplicemente arricchirla e assaporarla.
BELLISSIMO!

Quarto libro, non in ordine di importanza è quello che ho più amato, Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons.
Trama: Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d'estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta subito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo,Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.

Recensione:

Una volta finito questo libro, sentivo dentro un vuoto incolmabile, come accade ogni volta che si termina un libro che si è tanto apprezzato. Da una parte non vedo l'ora di leggere il seguito, d'altra parte temo possa non essere all'altezza del primo. Questo é uno di quei libri che non possono non segnarti, di quei libri che devono inevitabilmente lasciarti un segno, qualcosa. Ho adorato lo stile scorrevolissimo ma incalzante della Simons e i suoi più intensi stralci in cui si diletta in vera e propria poesia. Quello tra Tatiana e Alexander è l'amore che vorremmo tutti avere e provare un giorno, è l'Amore con la A maiuscola, l'amore che logora, che annichilisce, che divora, ma al tempo stesso l'amore che riempie, infonde coraggio, l'amore che ti salva.
Non posso fare altro che esortarvi a leggerlo!

Spoiler:

Paullina Simons dà un'ampia dimostrazione di quello che è l'amore, ovvero il saper lasciare andare. Questa è, per me, la più alta dimostrazione di amore, ed è quello che fa Alexander alla fine del romanzo, lascia andare il grande amore della sua vita per salvarle la vita, è disposto a dirle addio per sempre, ad allontanarla da sé, pur sapendo di non riuscire ad andare avanti senza di lei, pur sapendo che non c'è vita per lui, senza di lei. Tutto per saperla salva, altrove. Se non è amore questo, ditemi voi cos'è.
  
             MERAVIGLIOSO!               
 


Quinto libro: Misery di Stephen King.
Trama: Dopo un violento incidente automobilistico nei pressi di Silver Creek in Colorado, lo scrittore Paul Sheldon si risveglia gravemente ferito in un letto a casa di Annie Wilkes, un’ex infermiera. Impossibilitato a muoversi a causa delle gambe rotte e dei dolori terribili, Paul accetta passivamente le amorevoli cure di Annie. Mentre le settimane passano e la salute migliora, Paul ed Annie cominciano a parlare e a conoscersi. In realtà Annie conosce già molto bene Paul: lui è la magica mano dietro alle bellissime storie di Misery Chastain, la sua beniamina, e lei…beh, lei è la sua fan numero uno. Una fan che non può accettare il finale del suo ultimo libro, dove Misery, la sua Misery!, perde la vita. Paul scoprirà che Annie nasconde una mente incredibilmente turbata da psicosi e manie depressive e si ritroverà ad essere il prigioniero inerme e impotente di una donna gravemente malata e destinata a scivolare sempre di più verso l’oblio. Utilizzando ogni tipo di tortura e di sevizia, Annie costringerà Paul a scrivere un nuovo romanzo per far risucitare la sua Misery, perché Misery non deve morire…

Recensione:

Anche questo è stato un primo approccio con l'autore. É stata una piacevolissima lettura anche se talvolta ridondante e ripetitiva. Nonostante ciò King riesce a farti stare col fiato sospeso e a coinvolgerti al punto che vorresti urlare contro i personaggi e suggerire loro cosa fare. Sicuramente leggerò altro di questo autore, mi intriga molto Mucchi d'ossa. Voi cosa mi consigliate?
NON MALE!

Continuiamo con L'ultimo treno per Istanbul di Ayse Kulin.
Trama: Selva è la figlia dell’ultimo pascià ottomano della Turchia e può avere qualunque uomo desideri. Eppure ha occhi solo per Rafael Alfandari, un ragazzo ebreo, figlio del medico di corte. Nonostante l’opposizione delle loro famiglie, che non vedono di buon occhio l’unione tra due mondi così diversi, i giovani amanti si sposano di nascosto e scappano a Parigi per farsi una nuova vita. Ma quando i nazisti occupano la Francia, la coppia in esilio imparerà sulla propria pelle che niente – né la guerra, né la politica, né la religione – può spezzare gli antichi legami di sangue. Grazie all’aiuto dei coraggiosi diplomatici turchi, infatti, organizzeranno un piano per mettere in salvo i membri della famiglia Alfandari e molti altri ebrei. Insieme, saranno costretti ad attraversare un continente in guerra, a entrare in territorio nemico e rischiare tutto nel disperato tentativo di ritrovare la libertà. Da Ankara a Parigi, dal Cairo a Berlino, L’ultimo treno per Istanbul racconta una appassionante storia d’amore e avventura, scritta da una delle autrici più famose della Turchia.

Recensione:


Anche lo stile della Kulin, come quello della Simons, mi ha catturata. Ho adorato la sua capacità di tenermi attaccata alle pagine con la sua prosa incalzante e coinvolgente, al punto da invogliarmi a portare il libro con me ovunque andassi. La Kulin, attraverso il suo modo di scrivere, ti permette di innamorarti, gioire e soffrire insieme ai personaggi, costringendoti così ad affezionarti ad ognuno di essi. Più di una volta mi sono vista coinvolta emotivamente, molte volte mi sono ritrovata col fiato sospeso, altre con la pelle d'oca. Romanzo consigliatissimo!
BELLISSIMO!

Ultimo ma non per importanza, Novecento di Baricco. 
Trama: Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.

Recensione:

Terzo volume di Baricco che leggo e me ne innamoro sempre di più. Di questo monologo ho visto prima la trasposizione cinematografica senza sapere che era tratta da un libro, mi è piaciuta talmente tanto da spingermi a prendere questo volumetto. Sono appena una sessantina di pagine o poco più ma nella sua sinteticità questo monologo è molto profondo e intenso. Ogni volta che leggo qualcosa di Baricco non posso fare a meno di prendere in mano una matita e sottolineare. Adoro!
BELLISSIMO!

Terminano qui le mie ultime letture. Commentate pure per dirmi cosa pensate di questi libri e quali sono i libri più belli che avete letto dall'inizio dell'anno ad adesso. Sarò stracuriosa di leggervi! Un bacio.

- Ariam.



giovedì 29 settembre 2016

Recensione: Amabili resti - Alice Sebold

Buongiorno, lettori! Scusatemi per l'assenza di ieri, ma dal momento che non ho ancora terminato Anna Karenina, l' aggiornamento del WWW Wednesday della scorsa settimana rimane valido anche per questa, e forse anche per la prossima se non riesco a terminarlo prima. Oggi, invece, voglio proporvi la recensione di un libro che mi è piaciuto davvero tanto. Non mi spiego come non ci abbia pensato prima a farvene la recensione qui sul blog! Si tratta di Amabili resti di Alice Sebold, esaminiamone subito l'edizione.

 Prezzo: 11.00
                                               Editore: E/O
                                               Genere: Romanzo straniero/Drammatico
                                               Pagine: 345

Trama:

Susie è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata da quest'uomo dall'aria perbene, che la stupra, poi fa a pezzi il cadavere e nasconde i resti in cantina. Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte narra dal suo cielo la vicenda con inedito effetto straniante. Il libro procede avvincente come un giallo: vogliamo sapere chi l'ha uccisa, cosa fa l'assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia. Ed è Susie che ci racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei "fa il tifo" per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno prese le indagini della polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d'incastrarlo. Un romanzo che commuove senza mai indulgere a sentimentalismi. Le vite dei genitori, dei fratelli e degli amici di Susie, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro e senza compromessi dell'adolescenza. E Susie aiuterà tutti, i lettori per primi, a riconciliarsi con il dolore del mondo.

Recensione:

Una delle più belle letture della mia vita. Ricordo come, a libro finito, avevo ancora voglia di piangere e versare tutte le lacrime che durante la lettura ero riuscita a stento a trattenere. Ho adorato quasi tutti i personaggi di questo libro, fatta eccezione chiaramente per l'assassino e, in parte, per Abigail, la madre di Susie, il cui atteggiamento non sono riuscita a comprendere fino in fondo. In questa storia sono un po' tutti protagonisti, le cui vicende sono narrate dalla voce di Susie, ognuno di loro, così come tutto ciò che li concerne, è descritto egregiamente. Ho adorato lo stile di scrittura della Sebold, il suo modo di esprimere i sentimenti e i dolori di ognuna di queste persone, la sua capacità di trasmetterli al lettore che, a sua volta, li fa propri. Sono stata più volte colpita, ferita dalle sue parole, tanto semplici quanto incisive, attraverso le quali è riuscita a farmi amare e a farmi affezionare ad ognuna delle personalità da essa stessa create. Per me questo significa essere una scrittrice, è questo ciò che un giorno vorrei essere in grado di fare, riuscire a trasmettere ciò che provo attraverso le parole. Infondo è questo lo scopo dei libri e della lettura, far percepire al lettore tutte quelle sensazioni, quelle emozioni celate tra le righe; beh, Alice Sebold ci è riuscita alla grande.
La protagonista Susie, dinanzi ad una morte tanto atroce, non si è fermata, ha continuato a lottare, a desiderare frammenti di vita e per questo è rimasta per anni a seguire ed orientare gli altri, ancorata alla vita delle persone che più amava, senza mai giudicarne le azioni. Per questo l'ho tanto ammirata. Alla stessa stregua ho ammirato Jack, il padre di Susie, un uomo forte che, nonostante il dolore procuratogli dall'assenza della figlia e in egual modo dall'assenza della moglie, è riuscito a distanza di anni ad innamorarsi una seconda volta di quest'ultima e ad affrontare ogni difficoltà con tenacia, senza dare cenni di cedimento, senza osare fermarsi, e tutto per amore verso i suoi figli. Potrei stare qui ore a parlarvi dell'intraprendenza di Lindsey e della dolcezza di Ruth, e di Ray, e di tutti gli altri personaggi molto vicini a Susie, che hanno dovuto affrontare, ognuno a proprio modo, la sua perdita, ma non posso svelarvi tutto, tocca a voi leggere questo libro e scoprirne le caratteristiche volta per volta.
Questo libro ci insegna che mai nulla rimane impunito, che il male che si provoca prima o poi tornerà a chiedere il conto, ma ancora più ci insegna che il destino è capace di grandi cose, che non importa quanto la vita possa spingerci lontano da coloro a cui vogliamo più bene, non importano le circostanze, se si tratta di persone che abbiamo veramente amato, troveremo sempre la maniera di sostenerle, di esserci.
MERAVIGLIOSO!
- Ariam.

giovedì 22 settembre 2016

Recensione: Ti aspettavo - J. Lynn (Jennifer Armentrout)

Buongiorno, lettori! Si fa per dire, qui il tempo fa schifo -.- Ma se posso tornare qui a parlare con voi è certamente un buon giorno. Come vi avevo preannunciato ieri oggi voglio proporvi la recensione dell'ultimo libro che ho terminato: Ti aspettavo di Jennifer Armentrout. Passiamo ad analizzarne l'edizione!

 Prezzo: 9.90
                                             Editore: Nord
                                             Genere: Contemporary Romance
                                             Pagine: 396

Trama:

L'università è la sua via di fuga. Per cinque lunghi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l'esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, ma adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e - magari riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l'attenzione dell'unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro... Cameron Hamilton è il sogno proibito di tutte le studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle, dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo sembra scomparire, e lei sente risvegliarsi una parte di sé che pensava di aver perduto per sempre. Ma, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno d'aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o lo "sbaglio" che la trascinerà a fondo?

Recensione:

Questo libro è capitato in casa mia grazie a mia sorella, che lo ha acquistato ma mai letto fino alla fine. Sinceramente non penso che lo avrei mai acquistato per mia iniziativa, ma avendolo lì sullo scaffale in attesa che qualcuno si decida a dargli una possibilità, ho deciso di tentare. Sapevo già che J. Lynn era uno pseudonimo di Jennifer Armentrout, anche se non capirò mai che senso ha usare uno pseudonimo quando si ha intenzione di svelare il vero nome dell'autore. (Se qualcuno può spiegarmelo gliene sarei grata). Data l'enorme fama che la scrittrice era riuscita ad avere grazie anche ad altri suoi scritti, ho pensato che fosse l'occasione giusta per un primo approccio.
Ero psicologicamente pronta alla carrellata di clichés che mi sarebbero stati presentati, infatti se ne incontrano a bizzeffe. Dalla protagonista dal passato difficile che arriva in una nuova scuola, all'incontro accidentale, guarda caso, con il ragazzo più bello della scuola che alla fine, guarda caso, si innamora perdutamente di lei, all'amico gay che sta diventando un must del Contemporary Romance. Tanti piccoli grandi dettagli che potrebbero far sembrare questo un libro come tanti. Nonostante ciò, grazie allo stile scorrevole e coinvolgente dell'autrice, il libro si fa leggere facilmente e velocemente, non vi è nulla di pesante o arzigogolato. Proprio per questo, una volta aver familiarizzato con i personaggi ed essersi immersi nelle loro vicende, non si riesce più a mollare il libro fin quando non si arrivi all'ultima pagina.
I personaggi mi son sembrati ben diversificati e ben caratterizzati, anche se uno come Cam non penso sia mai esistito o esisterà mai. Non che io abbia così poca fiducia nel genere umano (o forse si), ma lui personifica la perfezione e sappiamo tutti che la perfezione non esiste. Il suo personaggio è bellissimo, ricco, esilarante, molto popolare, fedele, con una famiglia perfetta, amici perfetti, disposto ad aspettare per mesi e mesi che la tizia si decida ad uscire con lui e, nel frattempo, cuocerle la colazione ogni domenica mattina. Ammetto che in me c'è un buon trenta per cento di Leopardi e un altro buon venti per cento di Schopenhauer e quindi il pessimismo e il mai 'na gioia sono ormai insiti in me, ma non penso che una persona così descritta possa mai esistere, tutti abbiamo qualche difetto, purtroppo o per fortuna. In ogni caso, se la scrittrice lo ha immaginato così, in quanto lettori, siamo tenuti a fare altrettanto.
Sicuramente è una lettura carina e piacevole che consiglio a tutti gli amanti del genere, ma non mi ha colpito particolarmente, non mi ha dato alcuno spunto di riflessione, non mi ha lasciato quell'impronta che lo renda memorabile. Per questo non lo consiglio a chi è alla ricerca di un libro che abbia parecchio da trasmettere o una storia originale da raccontare, si tratta di una lettura leggera, senza impegno, adatta al periodo estivo, fatta apposta per chi non ha troppe pretese.

NON MALE MA ALLO STESSO TEMPO MEDIOCRE!
 
Voi, invece, avete letto questo libro? Che ve ne pare?
- Ariam. 

mercoledì 7 settembre 2016

Recensione: Omero, Iliade - Alessandro Baricco

Buongiorno, lettori! Oggi torniamo sul blog con la recensione di un libro che ho appena terminato, ovvero Omero, Iliade di Baricco. Non vedevo l'ora di leggere quello che è uno dei più noti e importanti poemi di tutti i tempi, insieme all'Odissea, scritto però in prosa, a mo' di romanzo corale. Ma partiamo subito con l'analisi dell'edizione!

 Prezzo: 7.50
                                                 Editore: Feltrinelli (Universale Economica)
                                                 Genere: Testo teatrale
                                                 Pagine: 163

Trama:

Questo volume nasce da un progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale. Baricco smonta e rimonta l'Iliade creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l'assedio e la caduta di Troia. L'autore "rinuncia" agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata. Tema nodale di questa sequenza di monologhi è la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna. Un'operazione teatrale e letteraria insieme, dalla quale emerge un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza, anche morale e civile.

Recensione:

Fin dagli anni delle medie, quelli che erano gli scritti omerici mi incuriosivano e affascinavano moltissimo, però mi ero sempre limitata ad attenermi a quei pochi passaggi che potevamo fare a scuola e al magnifico film con Brad Pitt, Troy (Quant'è bello quel film!). Quest'estate finalmente ho avuto l'opportunità di cimentarmi in quest'opera scritta e studiata dallo scrittore Alessandro Baricco ed è stata per me una piacevolissima scoperta. Sappiamo tutti che leggere questo poema nella sua stesura originale in versi è abbastanza complicato per chi non è competente (tipo me), perciò il venire a conoscenza dell'esistenza di un libro in cui l'opera era stata riscritta in prosa, sotto forma di romanzo, mi ha convinto a dargli una possibilità.
Lo stile di Baricco è magnifico, come sempre, scorrevole, coinvolgente e riflessivo. Ti colpisce con passaggi profondi e veramente ben scritti, che non possono non arrivarti al cuore. Ve ne lascio alcuni qua sotto per rendere un po' l'idea.
 
" La tristezza è il nostro destino: ma è per questo che le nostre vite saranno cantate per sempre, da tutti gli uomini che verranno. "
 
Essendo un romanzo corale, ogni capitolo viene narrato dal punto di vista di un personaggio diverso, in modo da avere un quadro completo circa la psicologia dei diversi componenti. Questo non crea affatto confusione, anzi dà la possibilità di conoscere e comprendere le ragioni di ognuno di essi. A proposito di ciò, la cosa che mi ha molto colpito è il fatto che, seppur si tratti di un'opera che fu scritta dai vincitori, essi non mancarono di narrare anche il punto di vista dei vinti, le loro paure, le loro gioie e i loro dolori. Da ciò capisco che la pace era l'unica cosa a cui veramente ambivano, come il dolore dei Troiani che avevano perso tutto, in realtà, era anche il dolore degli Achei; oserei dire che si trattò di una guerra che la maggior parte di loro, achei e troiani insieme, non avrebbe voluto combattere. Questo mio pensiero è stato maggiormente rafforzato nell'ultimo capitolo, capirete perché una volta averlo letto perché non voglio fare alcuno spoiler.
Come ben saprete, tutto è partito da Paride ed Elena, due personaggi che non mi sono affatto piaciuti (mi dispiace per Orlando Bloom, ma è così). Pensavo che nonostante i suoi errori, Paride fosse un uomo capace di assumersi le sue responsabilità e porvi, così, rimedio, invece non era affatto come credevo. Quando giunse il momento in cui doveva mettersi in gioco per salvare il suo onore e l'intera faccenda che lui stesso aveva causato, si tirò indietro e fuggì via come un codardo. Colui che invece dovette prendere in mano le redini della situazione fu il valoroso Ettore, suo fratello, che pur di porre fine a tutto era disposto a combattere al posto di Paride. Ho ammirato tantissimo il personaggio di Ettore, soprattutto i riguardi che lui stesso aveva nei confronti della famiglia e della moglie Andromaca. A mio avviso, lui era l'esatto opposto del fratello, era tutto ciò che il fratello non sarebbe mai stato. Questo, Priamo, il padre di entrambi e di tantissimi altri (questo aveva figli per ogni dove), lo sapeva perfettamente, sapeva che Ettore era il più coraggioso e tenace tra i suoi figli, sapeva, in cuor suo, che era il migliore, sia come combattente che come persona. Da sottolineare il fatto che Paride non fu l'unico dei suoi fratelli che, nel momento in cui bisognava appoggiare Ettore nello scontro con Achille, se la diede a gambe lasciando il fratello del tutto solo.
Ho amato Ettore ancora di più quando dovette congedarsi da Andromaca prima della battaglia.
 
" [...] Io sono cresciuto imparando a essere forte sempre, e a combattere ogni battaglia in prima fila, per la gloria di mio padre e per la mia. Come potrebbe il mio cuore, adesso, lasciarmi fuggire? Io lo so bene che verrà il giorno in cui perirà la sacra città di Troia, e con essa Priamo e la gente di Priamo. E se immagino quel giorno non è il dolore dei Troiani, che immagino, né quello di mio padre, di mia madre, o dei miei fratelli, caduti nella polvere uccisi dai nemici. Io, quando immagino quel giorno, vedo te: vedo un guerriero acheo che ti prende e ti trascina via in lacrime, ti vedo schiava, ad Argo, mentre tessi le vesti di un'altra donna e per lei vai a prendere l'acqua alla fonte, ti vedo piangere, e sento la voce di quelli che guardandoti dicono 'Eccola lì la sposa di Ettore, il più forte di tutti i guerrieri Troiani'. Possa io morire prima di saperti schiava. Possa io essere sotto terra prima di dover udire le tue grida. "
 
E qui mi sono innamorata del personaggio di Ettore.
 
Ho ammirato anche Achille perché nonostante il suo essere violento, imprudente, orgoglioso e avventato, aveva comunque le sue ragioni e non agiva mai senza una giusta motivazione. Ho ammirato la sua compassione e il suo essere comprensivo nei confronti di un padre addolorato quale era Priamo.
Vi riporto quaggiù alcune delle sue parole.
 
" [...] Se gli dei mi salvano, se ritornerò a casa, sarà mio padre a scegliere una sposa per me. E' a casa che voglio andare, è lì che voglio tornare, a godere in pace di ciò che è mio, con una donna al fianco, una sposa. Per quanto immense, tutte le ricchezze che Troia nasconde dietro le sue mura non valgono quel che vale la vita. Si possono rubare buoi, e grasse pecore, ci si può riempire di cavalli e tripodi preziosi, comprandoli con l'oro: ma la vita non puoi rapirla, non puoi comprarla. Ti esce dalla gola, e non torna più indietro. "
 
Solo adesso mi rendo conto di quanto mi stia dilungando con questa recensione e sapete che non è una cosa che amo fare, visto che non voglio né annoiarvi né negarvi il piacere di una buona lettura rivelandovi troppo. Quindi sommariamente posso dirvi che è stata una gran bella lettura, è stato piacevole riscoprire questa grande opera e aver avuto l'opportunità di leggerla in maniera così coinvolgente, attraverso parole che hanno il potere di rapirti e trasmetterti veramente tanto. Lo consiglio ovviamente a tutti!
 
BELLISSIMO!
- Ariam.

lunedì 29 agosto 2016

Recensione: Beauty and the Cyborg - Miriam Ciraolo

Buongiorno, lettori, e buon inizio settimana! Oggi vi propongo qui sul blog la recensione di un libro che mi è piaciuto davvero molto: Beauty and the Cyborg di Miriam Ciraolo, autrice giovanissima che ha pubblicato altro in passato ma che reputa questa la sua opera più luminosa.

 Prezzo: 12.94
                              Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
                              Genere: Retelling/YoungAdult
                              Pagine: 394      

Trama:

E se questa storia iniziasse con:
C'era una volta l'elettricità?

Il Nido di Spine è una cittadina francese dove la corrente elettrica non scorre più come un tempo. Dopo una guerra chiamata “Nuova Notte” gli equilibri mondiali sono cambiati e i continenti sono stati messi in ginocchio dai Cyborg, esseri privi di anima che torturano innocenti.
In un mondo dove la parola scritta è vietata e gli esperimenti elettrici sono punibili con la morte, si muove la ricercata Bellatrice Sparks.
Lei sa leggere, sa scrivere e dal giorno in cui ha fatto funzionare una torcia elettrica nella sua città, è costretta a fuggire per salvaguardare la sua famiglia.
Rapita dai trafficanti di schiave viene venduta ai sovrani di Elettra. Ma in un castello dove l'elettricità pulsa ancora un essere ignoto si aggira nell’ombra. Per fronteggiare l'enigmatica creatura e per riabbracciare la sua famiglia, Bellatrice dovrà sottrarsi agli inganni della proibita e misteriosa Ala Ovest del castello.
Ma deve fare molta attenzione, cosa si cela dietro la maschera dell'odio?
  

Recensione:

Storia davvero interessante, dalla trama ben strutturata e ben costruita in cui seguiamo le vicende di Bellatrice, una ragazza intelligente e tenace che, partendo da una povera cittadina, riesce a farsi strada fino alla corte dei sovrani di Elettra. Dapprima vi arriverà come schiava, circostanza in cui le intrecceranno i capelli, perché le trecce bloccano i pensieri, e le cambieranno il colore degli occhi, in quanto ad Elettra esso cambia di casta in casta, ma successivamente la stessa Bellatrice si rivelerà essere uno dei pilastri portanti della rivoluzione.
Ho apprezzato tanto la fantasia dell'autrice, il suo essere riuscita non solo a creare un mondo del tutto nuovo, ma soprattutto la sua capacità di arricchirne l'intera vicenda con vari dettagli che la legano all'autentica storia de "La bella e la bestia", che io amo. Ad esempio, potrei citarvi Lum, alter ego di Lumière, il candelabro della fiaba originale, un personaggio ricco di sfaccettature che vi divertirà e stupirà. O ancora la famosa Ala Ovest, che anche in questo caso mantiene il suo alone di mistero.
La storia è colma di personaggi davvero ben caratterizzati, quali i fratelli Aston e Lulabelle, il primo legittimo erede al trono, la seconda, invece, mostrerà dapprima il suo carattere acido e viziato, poi le sue fragilità. Non vi dirò nulla della "bestia" della situazione, perché qualunque dettaglio circa la sua identità e personalità sarebbe uno spoiler e non voglio rovinarvi la lettura.
Sono rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo e dalla bravura della Ciraolo, che è riuscita in un genere che in Italia non sempre si riesce a riprodurre fedelmente e verso il quale noi lettori italiani nutriamo sempre maggiori pregiudizi. Lei rappresenta la prova che anche in Italia qualcuno è in grado di creare un buon young adult, che, a mio parere, può reggere perfettamente il confronto con molti altri stranieri.
Per quanto riguarda lo stile, si tratta di una lettura molto sobria e scorrevole, in particolar modo sul finale che sembra volare via in una manciata di pagine, in maniera davvero veloce e repentina. A mio parere è un volume che vale la pena leggere e di cui non vedo l'ora di scoprire il prequel/spin off "Robotic Heart".
BELLISSIMO!
 
- Ariam.